martedì 9 gennaio 2018

Dall’essenza all’olio essenziale: i procedimenti utilizzati per estrarre le sostanze aromatiche.


ESTRARRE GLI OLI ESSENZIALI

Questa operazione è ritenuta tra le più complesse e delicate, poiché ha il compito di captare i prodotti più fragili elaborati dalla pianta, il tutto senza alterarne la qualità.
Gli oli essenziali sono delle sostanze complesse e differenziate, che necessitano, per il loro ottenimento, di cure particolari.
E’ da tenere sempre presente la rapidità con la quale si dissocia e poi scompare o si snaturalizza il profumo in un fiore, persino il più odoroso, al quale sono stati stropicciati i petali, per immaginare le difficoltà incontrate durante l’operazione estrattiva. 
Dalla cuticola cerosa di tasche epidermiche frantumate fuoriesce l’essenza e miliardi di molecole si disperdono, si ionizzano ed interagiscono con acqua, ossigeno, ozono ed altri elementi dell’aria circostante, subendo inoltre l’irraggiamento solare.
Per alcuni fiori questi sono prodotti più “eterici” che materiali, ma in certi casi più intimamente legati alla materia e non diffondibili. E' necessaria allora una idrolisi enzimatica; la lenta liberazione del o dei principi aromatici legati agli oli necessitano di acqua). 
Nel caso delle essudazioni oleoresinose o gommo-oleo-resinose, la frazione volatile è completamente inglobata.
Le tecniche di estrazione devono, perciò, risolvere al meglio le difficoltà per ottenere degli estratti di più elevata qualità possibile, cioè le più simili all’essenza originale, tenendo conto dei costi legati al rendimento.

ESPRESSIONE
Il procedimento estrattivo per pressione a freddo è sicuramente il più semplice, ma certamente anche il più limitato. 
Esso consiste nel frantumare meccanicamente le tasche di scorze fresche di agrumi per estrarne in modi diversi le essenze; il procedimento, detto “al cucchiaio”, permette di ottenere alcune tra le migliori sostanze aromatiche. 
Nata in Sicilia ed in Calabria, dov’è tuttora in uso, questa tecnica è utilizzata da tutti i paesi produttori di agrumi. 
Il prodotto ottenuto è detto “essenza”, e non olio essenziale, poiché nessuna modifica chimica, legata a solventi o al vapore, è stata apportata.
Le essenze di Esperidee (tutti i Citrus sono impiegati o utilizzati: limoni, lime, arance, mandarini, pompelmi,ecc.) ottenute da questo procedimento sono costituite da due frazioni: una volatile, la più importante, che comprende le molecole aromatiche, e una non volatile, che contiene quantità di flavonoidi, di tri e tetraterpenoidi (âcarotene), di steroidi, di acidi grassi e di furo-cumarine sostituite. 
Così, grazie a questo metodo, il terapeuta ha a sua disposizione dei principi molto utili. Inoltre, il suddetto metodo strettamente meccanico, limita l’ossidazione al minimo, e nella frazione non volatile sono presenti degli anti-ossidanti.

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