lunedì 21 maggio 2018

Criteri di qualità degli Oli Essenziali Chemiotipizzati


Le sostanze chimiche di sintesi sono sostanze morte i cui rifiuti, non eliminati e depositati in certi organi, perturbano e devitalizzano l’uomo.
Al contrario, gli oli essenziali sono dei prodotti naturali che sviluppano una rivitalizzazione interna dell’organismo.
Pertanto, l’ottenimento di un olio essenziale di qualità terapeutica, si rivela essere un processo particolarmente delicato in quanto questo O. E. C. T. deve necessariamente rispondere a molti criteri di qualità:

1. La certificazione botanica:
la denominazione della pianta deve precisare il genere, la specie, la sottospecie, il cultivar al fine di impedire ogni errore tratto da nomi dialettali.
Es. : Aniba rosaeodora Var Amazonica - Helichrysum italicum SSP Italicum 

2. L’origine geografica:
il nome del paese o di una regione apporta delle precisazioni interessanti: sul biotopo (l’ambiente naturale) della pianta aromatica e caratterizzerà la sua particolare composizione biochimica.

3. Il metodo di coltivazione:
questa precisazione vi dirà se la pianta è selvatica o coltivata e proveniente da una coltura biologica (etichetta bio) o no.

4. Lo stadio di sviluppo botanico:
le caratteristiche dei chemiotipi dipendono a volte dallo stadio di sviluppo come la raccolta prima, durante o dopo la fioritura…

5. L’organo distillato (o spremuto, unicamente per la buccia di Citrus):
la composizione biochimica degli oli essenziali chemiotipizzati varia in funzione della parte o organo della pianta distillata.

6. Il metodo di estrazione:
la composizione degli O. E. C. T. può variare a seconda del modo di estrazione utilizzato: distillazione, idro-distillazione, percolazione, spremitura.

7. Il chemiotipo o chimiotipo:
l’analisi attraverso la cromatografia in fase gassosa accoppiata allo spettrometro di massa indica le molecole fondamentali per una buona utilizzazione degli O. E. C. T.


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