1 - Sulla pianta:
Famiglia, specie, sottospecie botaniche certificate. Parte della pianta utilizzata (quando ciò non è evidente). Paese d’origine (a volte è indispensabile). Scelta delle varietà scientificamente più interessanti. Scelta dei soggetti selvatici o di colture ecologiche, ogni volta che è possibile.
2 - Sull’estrazione:
Per estrazione a vapore d’acqua, o per pressione a freddo di bucce d’agrumi, escludendo l’estrazione con solvente chimico o pirogenazione.
3 - Sull’Olio Essenziale stesso:
- 100% naturale, non snaturato con componenti sintetici, ne con oli o essenze minerali
- 100% puro, non ricostituito, non tagliato con altri oli essenziali, ne con oli grassi o alcool
- 100% totale, non rettificato, non perossidato e non deterpenato
- Controllato tramite cromatografia capillare in fase gassosa e profilo biochimico definito, ogni volta che è necessario
E’ così che il nostro “Cedro dell’Atlantico” non è “Cedro di Virginia” essendo quest’ultimo un ginepro. Che la nostra Verbena Odorosa non è “Verbena” delle Indie, essendo quest’ultima un cymbopogon, etc. La denominazione di Eucalipto, Timo, Lavanda, etc., non è sufficiente.
L’assenza di precisione, maschera l’utilizzazione di prodotti dubbi e generalmente falsificati, dunque inutilizzabili in quanto pericolosi.
4 - Il prezzo:
E’ un criterio di qualità, un prezzo troppo basso può essere la prova incontestabile di falsificazione, in quanto è impossibile ottenere Oli Essenziali Autentici al di sotto di un certo prezzo.
Lo stesso vale per le Creme, i Gels, gli Oli Floreali, elaborati a partire da questi prodotti nobili e preziosi, è illusorio sperare di trovare qualità e rivitalizzazione ad un prezzo incompatibile con questi criteri.
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