lunedì 5 marzo 2018

Chemiotipo: suolo e sole, i due fattori principali

L’origine delle differenze citate nell'articolo precedente è da ricercarsi essenzialmente nella diversa natura del suolo da una parte, e dall’irraggiamento solare dall’altra.

Innanzitutto, ogni fase delle biosintesi è sotto la dipendenza di enzimi, da cui i numerosi metallo-enzimi: la natura fisico-chimica del suolo non offre alle piante gli stessi oligo e micro-elementi. Inoltre gli enzimi sono tutti ugualmente sensibili alle radiazioni luminose, e la variazione dell’irraggiamento solare agisce sulla sintesi aromatica. In questo modo, in riva al mare per esempio, gli infrarossi prevalgono rispetto a zone elevate e gli ultravioletti sono più abbondanti. 
Diversi esperimenti in laboratorio consistono nel far crescere delle piante sotto degli schermi colorati, dimostrando così la diversa influenza dovuta alla lunghezza dei raggi luminosi per lo sviluppo dei fenomeni bio-sintetici.
Questi due fattori, suolo e irraggiamento solare, determinano l’attività di alcuni gruppi di enzimi e l’inattività di altri, favorendo così il predominio di questa o quella fase della biosintetici.
L’influenza solare spiega d’altronde le variazioni chimiche stagionali riscontrate nei componenti degli oli essenziali studiate soprattutto dal Prof. Pellecuer de Montpellier. In questo modo il timo, per esempio, in inverno ha un odore di geraniolo ben accentuato, mentre in estate avrà una fragranza ben più dolce, poiché il geraniolo è stato sostituito parzialmente dal suo estere, l’acetato di geranile. 
Per differenziare queste variazioni stagionali nella produzione di oli essenziali dello stesso chemiotipo, siamo soliti usare il termine ”sub-chemiotipo”, che permette di affinare la prescrizione aromaterapica ed evitare fallimenti dovuti all’impiego di sostanze inadatte. Per esempio, gli esteri sono quattro volte meno attivi degli alcool nella lotta contro i batteri.

I NOSTRI OLI ESSENZIALI
SONO TUTTI CHEMIOTIPIZZATI



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