venerdì 22 febbraio 2019

Olio di Neem: insetticida naturale atossico



L’olio di neem è un ottimo insetticida naturale, ecologico e sostanzialmente atossico per l’uomo, che non disturba neppure le api e gli insetti pronubi in generale.
Per questi motivi tra i vari insetticidi naturali è particolarmente interessante.

L’azadiractina è il principio attivo che si trova nei semi e quindi nell'olio del neem.
Viene anche estratto per produrre insetticidi consentiti in agricoltura biologica. 

Diluendo l’olio puro in acqua e spruzzandolo è possibile difendersi da vari tipi di insetti come afidi, altica, dorifora della patata, tripidi e lepidotteri. Il neem ha anche altre valenze oltre all’impiego in agricoltura: si usa in cosmesi e per la pulizia ecologica della casa.

L’albero del neem
Il neem o nim (Azadiracta Indica) è un albero sempreverde originario di India e Birmania.
Questa pianta di grandi dimensioni produce dei bei fiori bianchi e poi un frutto simile all’oliva. Per le sue molte proprietà è conosciuto nelle sue zone di origine come holy tree o addirittura “farmacia del villaggio”.

Proprietà
Questa pianta ha moltissime proprietà positive e possibili applicazioni.
Gli scarti del neem si possono utilizzare anche nella concimazione naturale, per cui si possono trovare anche fertilizzanti a base di neem.

Tossicità
La molecola di azadiractina non inquina l’ambiente: è naturale e si degrada facilmente senza accumularsi nel terreno o in acqua. Per questo motivo il suo impatto ambientale è prossimo allo zero e si può usare con più tranquillità rispetto ad altri insetticidi anche biologici come il piretro e lo spinosad.

Il neem e le api
Il neem può infastidire le api ma non le uccide, a differenza della maggior parte degli altri trattamenti contro i parassiti delle piante,.

Per capire quanto l’azadiractina sia rispettosa delle api basta sapere che in Messico il neem è stato sperimentato con successo per salvaguardare gli alveari dagli attacchi di acari dannosi (nello specifico la varroa), trattando quindi direttamente gli insetti, come ci racconta la Federazione Apicoltori Italiani. Questa caratteristica rende l’olio di neem adattissimo all’uso nell’orto e nel frutteto, e possiamo impiegarlo anche in periodi di fioritura.

Utilizzo dell’olio di neem
Generalmente olio di neem si utilizza diluendolo in acqua e spruzzando il liquido così ottenuto sulle piante. Nell’impiegare questo insetticida bisogna tenere conto che la molecola di azadiractina è fotosensibile, quindi per una migliore efficacia del trattamento bisogna effettuarlo nelle ore serali, evitando di farlo in pieno giorno.

Un effetto collaterale di questo trattamento è l’odore: l’olio di neem infatti ha una puzza pungente e anche molto persistente.

Contro quali insetti utilizzarlo
L’olio di neem ha più di un effetto: è insetticida, ma anche repellente (allontana gli insetti), fagodeterrente (evita che gli insetti mangino le foglie della pianta) e inoltre è in grado di inibire la crescita dei parassiti, mentre non è tossico in modo significativo per gli animali e per l’uomo e neppure per molti insetti utili, tra cui gli impollinatori come le già citate api e i bombi. 
Possiamo impiegarlo quindi per difenderci dai parassiti dell’orto e dagli insetti nocivi del frutteto.

Sono tantissimi gli insetti sgraditi all’orto che subiscono l’azione repellente dell’olio di neem: ad esempio nematodi, coleotteri, nottue, dorifora, afidi e cocciniglia, ragnetto rosso.

Il neem è ottimo anche per contenere malattie funginee come l’oidio e viene usato con successo per disinfestare i giardini dalle zanzare.

Diluizione e dosaggio
L'olio di neem va diluito prima dell’uso. 
Il corretto dosaggio dipende dall’uso che se ne vuole fare: quale insetto si vuole colpire, se si tratta a scopo preventivo oppure per risolvere un’infestazione in corso. 
In media 5-6 gocce di olio puro bastano per un litro di acqua, comunque non serve andare oltre al 2%. 
Per diluirlo al meglio bisogna impiegare acqua tiepida, nella quale si scioglie meglio, e aggiungere un poco di sapone di Marsiglia per favorire l’adesione della soluzione nebulizzata alle piante e quindi migliorare l’effetto.

Articolo di Matteo Cereda




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